domenica 23 aprile 2017

COMUNICATO 25 aprile 2017




Mai era successo, dal 1945, nemmeno negli anni più bui e difficili di questa repubblica antifascista, che fosse dato il divieto di onorare i nostri caduti, della Repubblica Sociale Italiana, sepolti nel Campo X del Cimitero Maggiore di Milano. E mai è successo qualche genere di problema o incidente, anzi, ricordiamo, con grande stima e affetto, il gesto pacificatorio, cristiano e patriottico, del Sindaco Gabriele Albertini che veniva, anche se in forma privata, ad onorare i nostri morti. Vietare ad una comunità umana persino l'utilizzo di labari e bandiere di associazioni militari, riconosciute di fatto dalla istituzioni, per onorare, piangere e ricordare i propri defunti, è una cosa gravissima, inaudita, infame, disumana, una vera e propria inaccettabile provocazione politica. Le disposizioni di divieto di Prefetto e Questore di Milano, rendono i rappresentanti delle due istituzioni, uomini chiaramente di parte e nostri avversari politici, per questo, chiederemo, in tutte le sedi, sia in Parlamento (Regione e Comune) che con una raccolta firme, le loro dimissioni dalle loro attuali mansioni che dovrebbero svolgere in maniera equilibrata e superpartes. Da oggi, Prefetto e Questore di Milano, sono avversari della destra, quindi, di tutto il centro destra, e quando ritorneremo al governo, sicuramente ce ne ricorderemo. Oggi ci atterremo disciplinatamente alle scelte e disposizioni degli organizzatori della cerimonia (Unione Nazionale Combattenti della RSI, Associazione Combattenti della X MAS e Associazione Nazionale Arditi d'Italia) ma, da domani, partirà una nuova battaglia politica in nome della verità storica e della giustizia. Infine, al ridicolo neocompagno sindaco Beppe Sala (prima liberale, ora tutto Che Guevara e spinelli...) ed ai vetero comunisti dell'ANPI, ribadiamo che, le loro azioni non fermeranno certamenteo le nostre idee e le nostre azioni, anzi, al contrario, non fanno che renderci più convinti, uniti forti e determinati. Noi come la stragrande maggioranza degli Italiani, non festeggeremo mai il 25 aprile, che ricorda una tragica guerra civile fratricida, una sconfitta militare e l'invasione anglo-americana che ha trasformato la nostra millenaria civiltà in una misera colonia della plutocrazia mondialista, senza più una reale sovranità nazionale, politica, militare e monetaria. Personalmente, dopodomani, insieme alle mie bambine, canterò, con il sorriso ed il sole in faccia, il simpatico e goliardico stornello neofascista anni '50: "Il 25 aprile, l'abbiamo fatta grossa, ci siam puliti il culo, con la bandiere rossa..." Così la pensa anche la maggioranza del popolo italiano, lo sanno bene gli antifascisti militanti ed è proprio questo che li fa impazzire, ma a loro diciamo: i vostri divieti ed i vostri cortei di parte (partigiani appunto), non ci faranno certamente cambiare idea, fatevene una ragione!

Roberto Jonghi Lavarini
Coordinatore DESTRA SOCIALE Nord Italia
movimento federato a FRATELLI d'ITALIA - Alleanza Nazionale