In Italia
la destra sociale ha avuto come riferimenti culturali l'esperienza del Sansepolcrismo,
del Fascismo
sociale (Carta del Lavoro, sindacalismo fascista, legislazione sociale fascista) e legate anche
agli aspetti rivoluzionari e anticapitalisti,
che puntavano ad un cambiamento della società in senso maggiormente spirituale,
razionalmente egualitario, e pauperistico, nell'ambito della ricerca
della "terza via". La destra sociale
predilige una comunità legata da vincoli di società e di spirito invece che una
mera associazione di persone con interessi comuni; propone un'idea educativa
umanistica che si contrappone ad un'educazione di tipo materialista; persegue
un modello di società di valori (solidarietà comunitaria, partecipazione,
impegno responsabile) piuttosto che una società regolata da patti (solidarietà
assistenziale, assemblearismo, utilizzo deresponsabilizzante della delega);
propugna un'equa ripartizione dei frutti del lavoro già all'origine (golden share,
azionariato operaio, cogestione, e le parti più estreme, socializzazione dei mezzi di produzione),
anziché una redistribuzione della raccolta fiscale. Per la tassazione indiretta
punta per essa ad uno scopo non solo di mera raccolta, ma di pianificazione
economica e giuridica. È per un sistema giudiziario non basato sulla punizione
tout court dei reati minori ma sulla loro tassazione in modo da ottenere
condanne più eque non più basate su cavilli legali suscettibili di ricorsi ed
interpretazioni personali, ma su fatti concreti quali l'evasione fiscale
comprovata ed insindacabile. È per la fiscalità monetaria proposta dal poeta Ezra Pound
e successivamente dal professor Giacinto
Auriti. La destra sociale riconosce nelle autonomie locali la
prima e più importante forma organizzata della comunità, uniformandone ruolo
con la missione logistica che compete alla forma-Stato. In ambito europeo è a
favore di un'Europa delle nazioni anziché di un'Europa dei banchieri, ovvero
guarda ad un'Europa unita nelle sue differenze storiche, razziali, culturali e
sociali. Pur avendo un fondamento laico ed annoverando tra le proprie file
anche aderenti atei,
la destra sociale riconosce l'importanza fondamentale dei valori solidaristici cristiani
nella storia dell'Europa e del suo popolo, con particolare riferimento alle
encicliche sociali come la Rerum Novarum e Quadragesimo
Anno, li concilia con le tradizioni pre-cristiane locali e rispetta
qualunque credo religioso che non contrapponga ma accomuni gli uomini nella
loro ricerca di una spiritualità. Tra le varie anime della destra, quella
sociale rappresenta la più tollerante nei confronti dell'intervento statale
nell'economia, finalizzato alla correzione del liberismo
puro, in favore delle classi sociali più disagiate. Nel suo ramo più estremo
invece punta all'annullamento del disagio sociale tramite l'appianamento delle
differenze economiche tra persone, realizzabile tramite la
"socializzazione". Quest'ultima è quasi in antitesi con la precedente
definizione, in quanto portata ad eliminare perfino i classici organi statali
per sostituirli con equivalenti organizzazioni corporative basate sull'idea
socializzatrice in un'ottica di affidamento sulla base di appalti
privati anziché di elezioni o di lottizzazione politica.
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