"Se la scelta di Daniela Santanchè è veramente culturale, sincera e disinteressata, a sostegno del programma patriottico della destra, aiuti a rafforzare Fratelli d'Italia in Regione Lombardia, candidandosi capolista al consiglio regionale, in coppia con Riccardo De Corato. Solo così potrà mostrare a tutti la forza del suo consenso in termini di preferenze e diventare la vice presidente di Roberto Maroni
nel prossimo mandato. Solamente con questo chiaro e nobile gesto
politico, Daniele Santanchè, metterebbe fine ai fortissimi e crescenti
mal di pancia della base militante della destra lombarda, e tapperebbe
la bocca ai tanti che pensano che la sua mossa sia dettata solamente da
puro opportunismo o peggio da un diabolico piano di Silvio Berlusconi per dividere il fronte sovranista ed indebolire la Lega di Matteo Salvini.
A Milano, ci si ricorda ancora bene dei troppo veloci passaggi della
Santanchè dal PDL a La Destra a Forza Italia... E gli elettori di destra
hanno buona memoria e pretendono coerenza e chiarezza. Regalare un
seggio sicuro alla camera alla Santanchè farebbe perdere e non
guadagnare voti a Fratelli d'Italia che, peraltro, a Milano, parte dal disatroso due per cento delle ultime elezioni comunali..."
questa la dura e provocatoria dichiarazione di Roberto Jonghi Lavarini (storico esponente della destra sociale, presidente del movimento Fare Fronte
ed ora dirigente nazionale di Fratelli d'Italia) che ben si ricorda dei
passaggi di Daniela Garnero, essendo stato il coordinatore della
camapagna elettorale della lista unitaria Destra-Fiamma-Santanchè a
Milano.
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